4 marzo 2011

Relazione sulla politica dell'informazione per la sicurezza.

Il documento del Governo, trasmesso al Parlamento entro il mese di Febbraio in base alla legge 124/2007, illustra gli indirizzi politici ed i risultati ottenuti inerenti la politica per l'informazione e la sicurezza, in questo caso per il 2010. Può essere letto qui
Il Comitato Interministeriale per la Sicurezza della Repubblica indica gli obiettivi da perseguire all'intelligence, la quale di fatto supporta l'azione politica dell'esecutivo. La priorità assoluta è rimasta legata al terrorismo internazionale, apparentemente in linea con l'Occidente nel suo complesso. Molto indicativa è infatti la proporzione tra il terrorismo internazionale e l'eversione interna tra gli argomenti trattati in ambito Comitato Analisi Strategica Antiterrorismo presso il Ministero dell'Interno:  294 contro 76.
Una delle novità proposte dalla Relazione è l'applicazione da parte del DIS dell'articolo 4 delle legge 124/2007, che gli affida la promozione della cultura della sicurezza, una nuova missione per gli Organismi informativi italiani. Interessante! Mi ricorda tanto questo evento, che vedeva come protagonista una certa rivista di sicurezza, geopolitica e intelligence. Theorema.      
Per quanto riguarda l'estremismo interno, la Relazione sottolinea che la lotta armata continua ad esercitare una pericolosa suggestione, e pertanto non si possono escludere, in prospettiva ed in assenza di specifici segnali,  tentativi di rilancio delle azioni violente, specie se correlati a tensioni sociali. In particolare il brigatismo rappresenta ancora un importante riferimento simbolico, ma secondo il Governo si tratta di soggetti isolati e non di strutture eversive organizzate ed articolate. Il caro vecchio anarco-insurrezionalismo appare invece sempre in evoluzione, dopo uno stallo durato fino al 2009. E' più accentuata la proiezione internazionale della lotta, caratteristica peraltro storica dell'area, e ne sono testimonianza gli attacchi di dicembre alle ambasciate a Roma, sulla scia delle azioni compiute in Grecia con modalità simili. 
L'estrema destra, secondo la relazione, ha proseguito nel 2010 l'attività di propaganda e radicamento sul territorio, senza aver compiuto un'attività operativa particolarmente significativa. 
Nel capitolo dedicato ai nuovi fronti di minaccia emerge una particolare attenzione ai fenomeni climatici che hanno conseguenze dirette e pesanti sugli equilibri sociali ed economici degli Stati. Inondazioni, risorse idriche e alimentari diventano strumento di propaganda anche per il terrorismo, come dimostrano alcuni messaggi di al Qaida.  


Ultima considerazione. In vari punti del documento si richiama l'attenzione sui pericoli connessi alla rete internet e le sue potenzialità.
Sarà meglio tenere gli occhi aperti. 

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