24 febbraio 2010

???

Gennaro Mokbel, uno dei protagonisti dell'inchiesta della Procura di Roma che tanto fa discutere in questi giorni, sarà un parente di Lucia Mokbel, che nel marzo 1978 segnalò strani segnali morse provenienti da un'appartamento di Via Gradoli 96, e che poi si scoprì essere una confidente della polizia?

Quanti Mokbel ci saranno a Roma?

4 commenti:

Anonimo ha detto...

È una domanda che mi sono posto anch’io. La personalità di questa Lucia Mokbel – studentessa universitaria di origine egiziana ai tempi del sequestro Moro - risulta, tra l’altro, molto insolita. Secondo Sergio Flamigni Lucia Mokbel era un'informatrice della polizia; il padre della Mokbel era stato un ufficiale della marina egiziana, il quale, dopo aver preso parte a un fallito putsch militare in Egitto nei primi anni Settanta, era riparato in Italia insieme ad altri ufficiali e alle loro famiglie. I servizi segreti italiani avevano stabilito particolari rapporti con questi militari esuli.

Ma non basta: l'appartamento occupato dalla Mokbel e dal suo convivente Gianni Diana, in via Gradoli n° 96, (attiguo al covo brigatista occupato da Moretti) era di proprietà della società Monte Valle Verde srl, che glielo aveva ceduto in uso. Il Diana lavorava nello studio del commercialista Galileo Bianchi, il quale - tre giorni dopo la “scoperta” del covo Br, il 21 aprile 1978 - venne nominato amministratore unico della Monte Valle Verde srl in sostituzione di Aldo Bottai. Bottai era il socio fondatore della Nagrafin spa, e la Nagrafin darà vita alla Capture Immobiliare srl, società di copertura del Sisde.

Inoltre diversi appartamenti del medesimo civico di via Gradoli e di altre palazzine adiacenti risultarono di proprietà di società di copertura del Sisde.

Mi pare un curriculum di tutto rispetto, che rende plausibile una eventuale rapporto di parentela tra i due, anche in considerazione del fatto che il cognome è di origine egiziana e dunque non ampiamente diffuso in Italia. (Cfr. Sergio Flamigni, Il covo di Stato, Kaos, Milano, 1999)
Ciao.
Alfio

Anonimo ha detto...

Cvd: è la sorella.

(http://www.corriere.it/cronache/10_marzo_01/Mokbel-il-giallo-di-via-Gradoli-la-sorella-parlo-del-covo-delle-Br-brogi_133566d4-2503-11df-98c5-00144f02aabe.shtml)

E credo che questo blog abbia avuto un ruolo piuttosto rilevante nella individuazione e diffusione della notizia.

http://www.italiaoggi.it/giornali/dettaglio_giornali.asp?preview=false&accessMode=FA&id=1645711&codiciTestate=1

http://dalovi.splinder.com/post/22312498/Compiti+a+casa+per+i+giornalis

I miei complimenti.
Alfio

Domenico ha detto...

Grazie per i complimenti, Alfio.
Il caso Moro offre sempre notevoli spunti per comprendere meglio la realtà che ci circonda.
Di situazioni come quella dei Mokbel ce ne sono parecchie.

Saluti.

Anonimo ha detto...

blog interessante: l'ho scoperto via dagospia.

saluti

amsicora