4 novembre 2009

I segreti di Via Gradoli / 2

In Via Gradoli 96 abitavano Mario Moretti e Barbara Balzerani. Durante il sequestro di Aldo Moro, Moretti era a capo delle Brigate Rosse, faceva la spola tra Roma e Firenze per partecipare alle riunioni dell’esecutivo BR, era insomma il brigatista più importante da catturare. Avrebbe potuto portare al luogo della prigionia di Moro, avrebbe potuto chiarire molti misteri, e soprattutto attraverso lui si poteva catturare l’intera cellula romana del gruppo eversivo. Per questi motivi il covo di Via Gradoli ricopre tanta importanza, per questi motivi andava scoperto il prima possibile.

Uno dei segreti legati a quella palazzina vicino Via Cassia, durante i 55 giorni del sequestro Moro, riguarda la segnalazione giunta alla Democrazia Cristiana da parte di Romano Prodi. È la famosa vicenda della seduta spiritica, che viene abbondantemente strumentalizzata dalle varie parti politiche, probabilmente nell’intento comune di minimizzare un episodio che invece va seriamente approfondito. Anche in questo caso facciamo parlare i documenti.

Il 27 gennaio 1981 il senatore Schietroma, Presidente della Commissione Parlamentare d’inchiesta sulla strage di Via Fani, sul sequestro e l’assassinio di Aldo Moro e sul terrorismo in Italia, invia una lettera al Professor Prodi chiedendo precisazioni circa la famosa seduta parapsicologica. Il 4 febbraio arriva la risposta, sempre tramite lettera.







I punti oscuri sono molteplici. La segnalazione non produsse alcuna azione operativa in Via Gradoli, generando uno contrasto tra la famiglia Moro e l’allora Ministro dell’Interno Cossiga, contrasto che di fatto non si è mai risanato. Cosa accadde realmente ancora non è noto, ciò che invece è chiaro è il percorso dei  protagonisti dopo quell’episodio, che per alcuni di loro è perlomeno interessante.

Romano Prodi, nel novembre del 1978, divenne un po' a sorpresa ministro dell’Industria. Il resto della sua carriera è molto più noto e pubblicizzato.

Mario Baldassarri è Professore ordinario a Roma, senatore PDL e presidente della Commissione Finanze e Tesoro

Alberto Clò è Cavaliere di Gran Croce, docente di Economia ed ex-ministro

Fabio Gobbo, scomparso nel 2008, è stato sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e coordinatore del CIPE nel secondo governo Prodi.

Quanto descritto è esemplare per un concetto che i cittadini italiani faticano a condividere: la chiarezza su quanto avvenne in quegli è doverosa per un duplice ordine di motivi, sia per rendere giustizia a chi l'attende da decenni, sia perché i protagonisti di allora mantengono un ruolo di punta ancora oggi.
Forse gli spiriti hanno davvero comunicato con quell'allegra combriccola. Oppure no.
Cos'è successo allora? Una soffiata proveniente dagli ambienti universitari bolognesi, tragicamente male interpretata o riferita? Oppure c'è il coinvolgimento di qualche settore dei Servizi?

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