9 settembre 2009

Sono esistite le Brigate Rosse?

È una domanda paradossale, ma lecita. Lo diventa dopo aver visitato a Roma i due luoghi simbolo dell’atto più drammatico firmato BR.
Via Mario Fani, incrocio con Via Stresa. Sono le nove del mattino del 16 marzo 1978 quando un commando rapisce Aldo Moro ed uccide tutti i membri della scorta.
Via Michelangelo Caetani. La mattina del 9 maggio 1978, nel portabagagli di una Renault 4 rossa viene fatto trovare il corpo senza vita del presidente Moro.


Via Fani



Via Caetani








Nelle targhe commemorative, poste dal Comune di Roma nel primo anniversario della strage e del successivo omicidio, c’è un misto di frasi di circostanza, freddezza, voglia di dimenticare. Mancano due parole significative: Brigate Rosse. A Via Fani, “cinque uomini sono stati uccisi con fredda ferocia” . In Via Caetani, Moro è descritto come vittima di “una disumana ferocia da chi tentava inutilmente di impedire l’attuazione di un programma coraggioso e lungimirante” .
Perché non hanno scritto che i cinque uomini (poliziotti? Carabinieri? chissà) sono stati assassinati dalle Brigate Rosse? Perché non scrivere che la disumana ferocia che ha ucciso Moro era quella delle Brigate Rosse?
Probabilmente, i possibili motivi sono solo due. I comunisti hanno fatto pressione affinché non rimanesse per l’eternità scritto nero su bianco l’orrore compiuto da chi appartiene al loro stesso album di famiglia. Oppure, molto semplicemente, non se la sono sentiti di scrivere una bugia.


Chissà cosa pensa, il “Sottile”, passando davanti alla targa in Via Caetani…

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