18 settembre 2009

La Storia non si ripete.

In questo articolo pubblicato sulla prima pagina del “Messaggero”, Carlo Jean espone le sue idee circa la creazione di una moneta unica nell’area asiatica. Jean è un generale di grande esperienza, e a pieno titolo può essere definito un esperto di geopolitica e strategia militare.
Per lui non ci sono dubbi, una moneta unica in Asia non è possibile, tanto che probabilmente gli USA non si scomoderanno nemmeno a reagire ad una proposta che ogni tanto viene presentata nelle riunioni internazionali. A mio parere la questione si inquadra in quella più generale della costituzione della moneta unica mondiale, vero obiettivo finale che di certo non viene nascosto. L’eventuale scomparsa di yuan e yen, nonché delle monete asiatiche minori, sarebbe comunque una tappa di quel percorso, che potrebbe anche prevedere un’aggregazione per macro-aree geografiche: Dollaro USA, Euro, Asean. In teoria è un cammino che ha somiglianze con quello europeo, ma ciò non significa nulla. Il raggiungimento dell’unica moneta mondiale potrebbe avvenire per “traumi” diversi da una paventata unione politica. Anzi, la mancata ripetizione di strategie già utilizzate suggerisce proprio che l’Asia seguirà un percorso tutto suo. L’idea dell’Euro nacque in un mondo ancora bipolare, fortemente condizionato da Yalta anche sotto l’aspetto economico e finanziario. La situazione attuale è totalmente diversa, la connessione globale è talmente avanzata che non è assurdo ipotizzare che questo secolo sia l’embrione dell’unificazione monetaria diretta.

Va notata una cosa divertente. Queste strategie sono semplicemente fondamentali per ogni cittadino della Terra, ma vengono affrontate più o meno nella stessa maniera sia dai paesi democratici, sia da quelli che certamente non lo sono. Un cittadino cinese ne sa quanto un cittadino italiano o statunitense. Semplicemente, decide chi deve decidere, e le nazioni si dovranno adeguare. In un modo o nell’altro.

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