11 settembre 2008

Il falsario di Stato.



Di Nicola Biondo e Massimo Veneziani, editore Cooper.
Non aspettatevi un libro inchiesta. Non c'è una bibliografia, né un indice dei nomi, né le note a pié di pagina. Questo è un noir, una storia nerissima ambientata a Roma tra gli anni Settanta e Ottanta. Questo è un noir, solo che le vicende narrate sono realmente accadute, e i personaggi realmente esistiti.
Il protagonista è un innocuo pittore venuto dalla provincia, Antonio Chichiarelli, niente affatto famoso, fino a quando si è capito che era una figura importante all'interno delle vicende più misteriose dell'Italia repubblicana: il sequestro Moro, i falsi comunicati BR, i depistaggi, la banda della Magliana, il delitto Pecorelli, la rapina del secolo alla Brink's. I passaggi salienti della vita di Tony Chiachiarelli sono descritti tutti, con rapide pennellate, con un'impostazione da sceneggiatura cinematografica. Il personaggio del resto si presta molto, coltiva amicizie importanti, si muove a suo agio su fronti anche opposti, vanta la sua appartenenza alle Brigate Rosse, e poi va a cena con esponenti della banda della Magliana, che proprio "rossi" non sono. Chichiarelli ama vantarsi delle proprie imprese, ama sottolineare il ruolo svolto in vicende oscure che per il popolo sono avvolte nel mistero, è sposato ma riesce a convincere la moglie ad ospitare in casa la propria amante, ha una serie di amici che subiscono palesemente il suo carisma, oltre che la sua presenza fisica. E' un omone con folti baffi spioventi, e porta con sé il fascino di chi ha talento artistico, perché Tony dipinge meravigliosamente, ma ha un limite: è un ottimo copiatore, ma non è altrettanto bravo a creare dal nulla qualcosa di originale. E non solo in tema di quadri. Quando scrive il falso comunicato numero 7 delle BR durante il sequestro Moro non si avvicina minimamente allo stile brigatista, ma evidentemente i messaggi che dovevano arrivare sono arrivati. La sua vicenda umana si chiude una sera di settembre del 1984 sotto i colpi di una pistola senza volto. La sua vita e la sua morte sono densi di interrogativi in sospeso, per questo è un libro da leggere, e un ottimo punto di partenza per chi vuole approfondire tali misteri, perché "Il falsario di Stato" è e rimane un noir.

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