13 giugno 2008

Lettere dalla prigionia.

Il libro, a cura di Miguel Gotor, raccoglie i testi delle lettere scritte da Aldo Moro durante la prigionia dal 16 marzo al 9 maggio 1978. Le lettere conosciute, ovviamente.
E' un'opera importante, sicuramente preziosa. Il curatore ha svolto un lavoro di grande accuratezza, sia dal punto di vista documentale che saggistico. Il testo delle lettere è riportato integralmente, mantenendo anche le caratteristiche grafiche presenti nell'originale (spaziature, posizioni sul foglio, ecc). La precisione però riguarda anche gli aspetti non riproducibili, ad esempio i cambi di penna, che sono giustamente evidenziati come punti di estremo interesse. L'ordine di presentazione delle lettere è cronologico, con le dovute approssimazioni causate da mancanza di riferimenti certi. Importante anche la parte di commento, che offre numerosi spunti di riflessione, grazie all'accurata bibliografia e all'assenza di pregiudizi da parte del curatore. Gotor parla con chiarezza delle vicende note così come dei lati oscuri, senza offuscarne la portata. Non nasconde le evidenti manipolazioni operate dai brigatisti sui testi, ma fa giustamente emergere che la paternità dei pensieri è fuori discussione. Il tutto sulla base dei fatti. Credo sia il modo migliore per andare in profondità su una vicenda così importante. Oltre agli aspetti strettamente legati al rapimento, dalle lettere di Moro emerge la personalità di un uomo politico con doti straordinarie, ed un'umanità che racchiude una dignità che merita il massimo rispetto.In un'Italia che, nonostante le commemorazioni doverose, ha vergognosamente dimenticato il dramma di quei giorni, soprattutto i giovani, libri come questo incrementano il proprio valore, diventando veri punti di riferimento.

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