2 novembre 2012

La "banda 22 ottobre".

Il libro di Paolo Piano nasce come tesi di laurea in Storia presso l'Università degli studi di Genova, nel 1996. Dopo una prima pubblicazione alcuni anni dopo, nel 2008 esce questa edizione per DeriveApprodi. L'autore ha basato il lavoro sugli atti giudiziari, la stampa dell'epoca e le testimonianze dirette dei protagonisti, raccolte nell'arco di un decennio circa. Il risultato è di notevole interesse, specie perché gli albori della lotta armata in Italia sono un territorio alquanto inesplorato.

La banda deve il nome alla data di un biglietto ferroviario per Genova emesso il 22 ottobre 1969, trovato a casa di Mario Rossi durante una perquisizione. In realtà il gruppo si definiva Brigata Gap, come quelle di Milano e Trento. Furono tra i primi a dare inizio alla lotta armata in Italia, e la loro importanza si riflette anche nell'azione delle Brigate Rosse del 1974, quando rapirono il pubblico ministero Mario Sossi chiedendo la liberazione di alcuni militanti della "22 ottobre".

Dopo una serie di azioni antifasciste ed antigolpiste, il 26 marzo del 1971 la banda compie una rapina per finanziare i propri progetti, ma l'omicidio di un fattorino provoca l'arresto dei componenti del commando, ed in tempi relativamente brevi il gruppo viene sgominato.  L'omicidio di Alessandro Floris ad opera di Mario Rossi, durante l'inseguimento successivo alla rapina, ha un effetto dirompente sull'opinione pubblica, anche a causa di alcune fotografie scattate da un cittadino nei concitati momenti della fuga in lambretta dei due rapinatori inseguiti da Floris. L'immagine del fattorino riverso a terra e la pistola puntata di Rossi in fuga è uno dei primi fotogrammi che caratterizzano la storia della lotta armata in Italia. Quello che inizialmente era stato individuato come un pezzo di feroce criminalità locale, durante le indagini rivela la propria connotazione politica di sinistra. L'imbarazzo sfocia in criminalizzazione, negazione, capovolgimento della realtà, tanto da indicare i componenti come provocatori fascisti, approfittando della presenza di un elemento apparentemente distante dagli ambienti comunisti. Mario Sossi guida l'accusa durante i processi a loro carico, ottenendo pesanti condanne, mentre una intensa campagna di controinformazione punta a chiarire l'andamento della rapina e l'identità rivoluzionaria del gruppo.

Il libro ripercorre la nascita della banda attraverso la storia dei protagonisti nella Genova degli anni Sessanta, l'evolversi delle posizioni politiche fino al decisivo passaggio che associa la necessità del fare con la scelta armata. Una purezza ideologica che si scontra con la realtà di azioni che coinvolgono normali cittadini, proletari che nulla hanno a che vedere con il potere e le tentazioni golpiste.
Anche la fase processuale è analizzata attentamente, e risultano significative le due appendici, costituite da un documento del Soccorso rosso e dall'inchiesta curata all'epoca dal Comitato di difesa della 22 ottobre, il cosiddetto controprocesso Rossi.

Il volume è arricchito da un DVD contenente una lunga intervista a tre importanti componenti del gruppo: Gino Piccardo, Beppe Battaglia e lo stesso Mario Rossi. Sono circa due ore che definisco preziose, perché le testimonianze dirette, specie in video, valgono più di altri documenti. Piccardo è un uomo ormai lontano da logiche rivoluzionarie, e Battaglia ha rigettato completamente una scelta di violenza ingiustificabile, pur mantenendo una connotazione ideologica netta.  Mario Rossi è in una posizione diversa, a causa dell'omicidio di Floris che evidentemente segna ancora i suoi pensieri. Superficialmente appare cinico, quasi irriverente nei confronti della vittima, ma il suo armeggiare con gli animali imbalsamati mentre rivive quelle vicende dice qualcosa di diverso, e già noto. Incrociare il proprio percorso di rivoluzionario con la morte di un cittadino segna in maniera indelebile, se non si è un terrorista incallito. E' il fallimento comune a tanti sognatori,  braccia inconsapevoli di una mente che aveva a cuore la stretta osservanza del piano: oriente contro occidente, giovani contro giovani, operai contro capitalisti, in nome di un occulto dominio economico e finanziario globale.                  

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