19 giugno 2009

Talk show e Accademia.



Martedì 16 giugno ho assistito alla presentazione del libro “L’Anello della Repubblica”, di Stefania Limiti. Hanno partecipato Sandro Provvisionato, Giancarlo De Cataldo, Massimo Brutti, Giuseppe De Lutiis.
L’inchiesta di Stefania Limiti è focalizzata su tre episodi oscuri della storia repubblicana riletti alla luce della recente scoperta dell’esistenza di un servizio segreto occulto che ha operato sin dal 1945. Mi soffermo poco sul libro, vorrei parlare più della presentazione, che è stata a mio parere piuttosto significativa.
Ha moderato l’incontro Provvisionato, ottimo giornalista, che dopo l’introduzione di rito ha avuto l’interessante idea di chiedere agli oratori un ritmo da talk-show, evitando discorsi accademici. Beh, è avvenuto l’opposto, e non a caso. Il primo a parlare è stato De Cataldo, che in questa occasione scopro essere un ottimo oratore. Ha speso belle parole sul lavoro della Limiti, poi è passato a quello che probabilmente gli stava più a cuore, vale a dire criticare il riferimento al Bilderberg, presente nell’inchiesta. Per chi non sapesse di cosa si tratta, cliccare qui. Un intervento piuttosto fazioso, che doveva contenere ironia ponendo la domanda su quale sia il rapporto tra i potenti personaggi stranieri che partecipano agli incontri Bilderberg e i nostri Rutelli e Bonino. Sul primo a dir la verità non ho riscontri, ma su Veltroni, ad esempio, e Bonino i motivi della loro partecipazione ci sono eccome. Tra l’altro, quando le chiesi spiegazioni, la Bonino non me ne diede alcuna.

Massimo Brutti si è presentato con alcuni fogli scritti a mano che hanno dato vita ad un intervento da comizio di partito, con la solita sviolinata sul ruolo del PCI nella salvaguardia della democrazia in Italia. C’è veramente da chiedersi che significato venga dato alla parola democrazia. Immancabile anche il riferimento al governo che impedisce la pubblicazione di atti con più di trent’anni di segreto di Stato alle spalle. Magari potrebbe dire qualcosa a proposito Rutelli, attuale presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. Ma Brutti si occupa soprattutto di altro, di diritto romano in particolare. La verità sulle stragi può aspettare.

Il professor De Lutiis, dopo aver diligentemente aiutato Brutti ad avvicendare i fogli del suo discorso, ha praticamente ignorato il libro e ha presentato un’interessante lezione sui servizi segreti “paralleli” nella storia italiana.

Per concludere, l’autrice ci ha informato che lei su “l’Anello” sa molto di più di quanto ha scritto, visto che ha raccolto la testimonianza diretta di un ex operativo del servizio. I motivi che l’hanno indotta a pubblicare solo le storie di Kappler, Moro e Cirillo non sono risultati proprio cristallini.

Guardavo questi illustri signori e mi domandavo: sono loro le punte di diamante delle inchieste sui misteri d’Italia?
Caro Provvisionato, il Suo invito a dibattere è stato disatteso perché gli oratori sono esattamente degli accademici, e questo è lo stato in cui versa la “controinformazione” in Italia.
Almeno in buona parte.

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