Rita Di Giovacchino ripercorre la complessa vicenda giudiziaria che ha visto come protagonista Giulio Andreotti a Palermo e Perugia, conclusasi con un'assoluzione e mezza, diciamo così. E' un'occassione per un viaggio tra i grandi misteri della Repubblica: i rapporti tra mafia politica e finanza, il terrorismo rosso, il sequestro Moro, l'omicidio Pecorelli, l'omicidio Dalla Chiesa, Gladio, la fine della cosiddetta Prima Repubblica. E' un testo ambizioso e ben documentato che attinge a piene mani dai processi ad Andreotti e dalle carte delle Commissioni Stragi, tant'è vero che il libro si conclude con l'immancabile intervista all'ex senatore Pellegrino, praticamente presente in tutti i testi che trattano la vicenda Moro. Probabilmente il limite del libro sta proprio nella sua intenzione: gli spunti sono numerosi, gli approfondimenti pochini, le novità nessuna. A mio avviso va quindi inserito nel filone dei saggi che forniscono strumenti di studio ma non rivelano nulla per chi ha già delle competenze.Non c'è nulla di male, però da una giornalista che da tanti anni vive tra questi argomenti mi aspettavo qualcosa in più. E anche qualche errore in meno: per esempio in base a cosa afferma che era presente un medium nella famosa seduta spiritica di Zappolino?
Il saggio di Di Giovacchino resta da leggere, ma l'avvicinamento ai fatti più nascosti è ancora una volta rinviato.
Il saggio di Di Giovacchino resta da leggere, ma l'avvicinamento ai fatti più nascosti è ancora una volta rinviato.
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