11 novembre 2007

Alle fonti del Nilo


Il nuovo romanzo di Wilbur Smith è un amante dispettosa che ti ammalia e poi ti abbandona lasciandoti a mani vuote. Occorre premettere che considero Smith un grande narratore d'avventura ed ho molto apprezzato i precedenti romanzi ambientati nell'antico Egitto e aventi come protagonista il mago Taita. Il classico esempio di come una narrativa commerciale può essere anche di qualità, senza ovviamente raggiungere una letteratura altissima, ma d'altronde non è quello che viene richiesto al genere d'avventura.
Purtroppo Alle fonti del Nilo non si dimostra all'altezza dei suoi predecessori, e più in generale all'altezza del miglior Smith. L'inizio è promettente, forse anche perché basta la presenza del mago a creare l'attesa di una bella lettura, e anche perché l'ambientazione è descritta con la solita perizia, suscitando il giusto fascino. Il viaggio di Taita e del fedele Meren alla ricerca delle cause delle piaghe che affligono il Nilo si rivela ben presto noioso, piatto, incapace di coinvolgere e suscitare emozioni. La storia corre lungo binari prevedibili, ed a poco vale l'abilità tecnica di Smith nel descrivere ed evocare scenari indubbiamente affascinanti. Il problema principale è che la storia non c'è, ed a volerla proprio trovare per forza è per l'appunto debole e sciatta. Altro difetto è la povertà di riferimenti storici, solitamente ben presenti nelle opere di Smith. Stavolta invece predomina l'esoterismo, che porta il romanzo un po' fuori dal tempo, eccessivamente legato a incantesimi e capacità extrasensoriali che troppo spesso costituiscono scorciatoie per una facile trama. Altra cosa che lascia perplessi è il personaggio di Fenn, con tutto ciò che comporta e che non voglio rivelare per non rovinare il gusto a chi vuole affrontare la lettura di queste seicento pagine. Tra l'altro, Taita subisce un qualcosa che veramente ho fatto fatica ad accettare, e con quali motivazioni, poi!
Per chi ama Smith direi che è comunque un romanzo da leggere, per tutti gli altri consiglio vivamente di non utilizzare questo romanzo per accostarsi a questo autore.

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