23 aprile 2007

Democrazia ingannevole.

A quanto pare il neonato Partito Democratico sta per avviare il suo percorso costitutivo che dovrebbe portare nel giro di un anno, più o meno, al debutto elettorale. Nel frattempo ci sarà l'elezione dell'assemblea costituente, e per ultimo la scelta del leader, stando almeno allo schema pubblicato da Repubblica e riportato qua sopra (cliccate per ingrandire).
Per essere un partito Democratico sembra tutto molto coerente, molto giusto. Chi aderisce avrà la possibilità di votare per la costituente, e magari, chissà, il leader.
L'unica cosa che stona un po' è il fatto che la gente andrà a votare su una base decisa unicamente dalle segreterie dei DS e della Margherita, non mi risulta infatti che ci siano state consultazioni tra gli elettori di questi partiti sul fatto di costituire o no il PD. Certo, in questi giorni ci sono stati i due congressi che hanno dato esito favorevole, ma non è esattamente la stessa cosa. Analizzare questo aspetto è abbastanza illuminante circa lo stato della democrazia in Italia, perché chiamare le persone a decidere sul PD significava innanzitutto dare loro una responsabilità politica che sarebbe del tutto normale in una democrazia matura, costringendoli a valutare per poi decidere. E' un po' il meccanismo delle primarie per le politiche 2006. Gli altri avevano deciso che doveva essere Prodi il candidato, poi hanno chiesto al popolo di ratificarlo. Come quando i parlamenti ratificano le adesioni all'Unione Europea e quelle poche volte che si ricorre al referendum arrivano le batoste. In quel caso che si fa? Si ripete il referendum!
Povera Italia...e non solo l'Italia!

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