24 giugno 2010

Il valore del silenzio.

In questo intervento, Romano Prodi si erge a paladino della ricerca della verità sulla strage di Ustica. Le argomentazioni che usa sono nobili e condivisibili. Non altrettanto il pulpito.
Ritengo che la stessa sete di verità debba valere per altri episodi. Altre stragi, altri lutti. Uno su tutti, il rapimento e l'omicidio di Aldo Moro, il tragico eccidio della sua scorta. Uomini dello Stato. Difensori della democrazia che tanto sta a cuore del Professore.

Allora, Presidente Prodi, a quando il Suo contributo di verità sul covo brigatista di Via Gradoli?

A quando il Suo contributo di verità sui legami tra uno dei suoi avvocati e la società Gradoli, svelati dal bel film di Carlo Infanti, "La verità negata"?

Negli ultimi trentadue anni si è capito abbastanza chiaramente che il Presidente non ha alcuna intenzione di dare questo contributo. Ciò che diventa realmente doveroso, allora, non sono i messaggi ai familiari delle vittime.
Diventa doveroso il silenzio.  

3 commenti:

Sonia Lupini ha detto...

Purtropo la verità di tanti avvenimenti non sarà mai svelata a noi popolino!
Siamo governati da "grandi Uomini" degni di questo nome e sopratutto portatori di un grande pregio: la sincerità!

Anonimo ha detto...

ma la famosa seduta spiritica faceva riferimento a gradoli o grado li ?


amsicora

Domenico ha detto...

Sonia,
loro non la svelano, ma noi possiamo scovarla...

amsicora,
la possibilità che l'indicazione fosse veramente "grado 51" a me suscita l'interrogativo del perché: perché dare un simile messaggio in questo modo?