Ho letto con piacere questo romanzo di Antonio Pennacchi. Avevo sentito parlare del film tratto dalla storia, "Mio fratello è figlio unico", ma l'ho acquistato solo dopo aver letto la quarta di copertina, intrigante al punto giusto. Il fasciocomunista è un ottimo romanzo, organizzato molto bene come stile, efficace sotto ogni aspetto. Narra le vicende di Accio Benassi, coinvolto in pieno nella contrapposizione politica tra fascismo e comunismo che ha caratterizzato la militanza politica di più generazioni italiane sin dall'immediato dopoguerra. Come lascia intuire il titolo, il protagonista cambia schieramento nel corso della sua giovinezza, ma la realtà è che lui non appartiene ad alcun schieramento, smascherando l'intrinseca debolezza di certe barricate ideologiche che nascondono sorprendenti somiglianze.
Del romanzo mi ha affascinato il ritmo indubbiamente adeguato, con narrazione in prima persona e lunghi capitoli che danno l'idea del succedersi degli avvenimenti vissuti sulla pelle di Accio. Il legame con la realtà storica è buono, tutto appare molto credibile. Non ci sono momenti di noia, né quella fastidiosa sensazione che ti assale quando leggi pagine che sembrano avere l'unico ruolo di allungare il brodo. Le vicende sentimentali e familiari si intrecciano con l'ottima descrizione della militanza politica, senza banalizzare la storia.
Da leggere.
1 commento:
Al giorno d'oggi e' davvero difficile far parte di uno schieramento...comunque sembra interessante il libro.
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